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IL DIGIUNO PERIODICO UNA SANA ABITUDINE SIN DALLE ORIGINI

CORRETTO STILE DI VITA, ALIMENTAZIONE NATURALE (E PERSONALIZZATA), CONTROLLO DEL FABISOGNO ENERGETICO ED ‘IL DIGIUNO PERIODICO SONO IL VERO RIMEDIO CONTRO L’INFIAMMAZIONE CRONICA … LA VERA PANDEMIA DA COMBATTERE

“L’ Uomo è sempre in evoluzione, insieme con le sue abitudini e soprattutto la sua alimentazione (che ha inciso ed incide fortemente sul suo profilo genico). Molte abitudini alimentari ed alcuni cibi in particolare, prima considerati dei veri e propri salva vita (pensiamo alla carne rossa ed i carboidrati raffinati), adesso sono da evitare totalmente. (Come è stato ben descritto del documento del Ministero della Salute all’ultima Fiera Sana di Bologna).  

Sin dall’antichità fino al secolo scorso, effettuare un pasto completo o più pasti al giorno era cosa per pochi. Dal dopo guerra le cose sono cambiate radicalmente, le nuove possibilità sociali ed economiche hanno cambiato abitudini e stili di vita e con esse anche nuove abitudini alimentari, dettate anche dal progresso, queste ultime si sono affermate in modo stanziale. In questo contesto la Carne, ha dettato sicuramente questo cambiamento. In tutte le culture, infatti, era considerata un alimento importante, un alimento “Star”; Per pochi e non per il quotidiano, e soprattutto nei periodi di carestie e nel dopoguerra. essendo un forte “tonificante”, che si è affermata come un alimento importante ed insostituibile, per recuperare da alcuni tipi di deperimento organico, ma oggi possiamo dire che le cose sono davvero molto diverse. Lo stesso si può dire, per i carboidrati raffinati.

Tutte le più importanti Organizzazioni ed Istituzioni Sanitarie nazionali ed internazionali, pubbliche e private, Attraverso campagne e con molti Atti e Pubblicazioni parlano di eccesso alimentare nei mondi ricchi, (i principali riguardano appunto: Carni, Farinacei raffinati e derivati del latte vaccino), hanno inoltre certificato come questo eccesso di alimentazione sia la causa principale dell’aumento e della formazione delle malattie croniche del nostro tempo. In particolare gli studi dimostrano l’innalzamento costante dell’incidenza del consumo abituale delle Carni, di quelle rosse e degli insaccati in modo particolare, sull’aumento costante delle formazioni neoplastiche in primis del Colon e della Prostata, poi anche di altri organi, come la Mammella, con una percentuale ormai salita al 25%; Stesso problema per l’insorgenza di patologie cardiovascolari, con un incidenza del 20%. Non di meno i problemi causati da tutti i prodotti derivati dai farinacei di raffinazione industriale. Le stesse Organizzazioni hanno creato vademecum e protocolli a vari livelli per riequilibrare gli stili di vita e di consumo alimentare e per ridurre in modo sensibile il consumo delle carni, e dei prodotti eccessivamente raffinati, per tutte le categorie di persone, anche nei giovani e giovanissimi. Ormai dovrebbe essere ben noto che il consumo di cibo eccessivo, cioè non realmente richiesto dal nostro fabbisogno giornaliero, in special modo se l’alimento è Carne, in particolare la rosse e gli insaccati, ma in generale il consumo abituale di proteine animali, aumenta la concentrazione di molecole infiammatorie nel sangue, mentre il consumo di cibo vegetale li riduce. E’ lo stato infiammatorio cronico, tipico delle nostre comunità, sbilanciato verso un consumo di cibi raffinati e molto processati, che favorisce drammaticamente l’aumento delle principali malattie croniche del nostro tempo come Obesità e Diabete, anticamera delle neoplasie e delle cardiopatie. Molti studi su campioni di pazienti hanno dimostrano come sostituendo due porzioni di carne alla settimana con due di legumi, si riduce in modo significativo le molecole dell’infiammazione. L’OMS fissa la razione di proteine raccomandata a 0,82 g per chilo di peso corporeo al giorno (circa 56 g di proteine per un uomo adulto e a 46 per una donna), che corrisponde a circa il 10% delle calorie giornaliere. Oggi la stragrande maggioranza degli italiani, per rimanere in “casa nostra”, ne consuma quasi il doppio del valore consigliato(più di 1,3g/kg/giorno). E’ evidente che nel nostro tempo e nella nostra società si mangia troppo e male, il sistema alimentare mondiale poi non è per niente funzionale, si muore di fame nei paesi poveri(che invece sarebbero ricchi), e si muore di troppo cibo nei paesi ricchi(che invece sono poveri). Non si tratta di una “guerra di religione”, ma di speculazioni con “nomi e cognomi”. Bisogna che tutti ci impegniamo a finche si possano ridurre in modo significativo i consumi quotidiani e smodati di alimenti che spesso neanche lo sono davvero. alternare momenti di digiuno come abitudini è molto salutare. Ridurre sensibilmente il consumo della carne a tutte le età, diminuendo in questo modo anche la pressione industriale degli allevamenti ma anche della pesca selvaggia, sarebbe un toccasana per tutto il sistema vita. In generale vedere oggi la calca ai banchi alimentari o avere le credenze in cucina stracolme di cibi, spesso spazzatura, è chiaramente una distorsione ansiogena, percettiva, che come molti esperti confermano, non è solo la spinta del marketing e della pubblicità, ma una traccia inconscia del periodo post bellico che ancora viva che si tramanda nelle famiglie

girovita

ZUCCHERI ED INSULINA RESISTENZA

Come sappiamo i carboidrati sono la base della nostra alimentazione, la nostra energia, quindi indispensabili per la nostra nutrizione cellulare, a patto però, che sappiamo come utilizzarli nella nostra quotidianità.

Si distinguono in semplici e complessi: La categoria degli zuccheri complessi riguarda gli amidi (cereali e tuberi) gli zuccheri semplici sono quelli formati dai disaccaridi (zucchero da cucina, frutta, verdura, latte) e dai prodotti industriali come lo sciroppo di glucosio o di fruttosio.

L’indice glicemico misura l’aumento del glucosio nel sangue dopo l’assunzione di un alimento contenente Carboidrati: la glicemia cioè lo zucchero nel sangue, per essere normale deve restare entro valori di 1 grammo per litro sangue.

Vediamo cosa succede normalmente:

Quando assumiamo carboidrati tramite il cibo gli zuccheri che essi contengono si riversano – maggiori se semplici – nel nostro organismo, tramite il sangue raggiungono le cellule, la parte eccedente va verso fegato e muscoli, dove sarà trasformata in glicogeno, il resto eccedente sarà trasformato dal fegato in grasso che tornando in circolo andrà ad accumularsi nel tessuto adiposo, il che nelle giuste dosi è previsto ed utile. Tutto questo processo viene regolato dall’insulina, un ormone prodotto dal pancreas, quando il sangue è saturo di glucosio (quindi l’indice glicemico risulta alto), l’INSULINA è in grado di regolare la quantità di glucosio nel sangue (quindi di abbassare i livelli di glicemia).

cosa succede invece se:

Quando invece, il glucosio è troppo abbondante, le cellule di fegato e muscoli non sono in grado più di trasformarlo tutto e si oppongono alle indicazioni dell’insulina, resistendo cioè all’ingresso di altro zucchero, si crea il processo di INSULINA RESISTENZA, la regolazione insulinica non avviene più, e la Glicemia aumenta e con essa lo stress del fegato e di conseguenza il grasso, ed in fine seri e gravi processi ossidativi cellulari, che sono poi la causa delle peggiori malattie del nostro tempo.

A tutto ciò c’è un unica soluzione che vale per tutti, ridurre ed eliminare l’apporto di Zuccheri…Carboidrati e Zuccheri semplici dell’alimentazione raffinata, ed introdurre momenti di digiuno, e Carboidrati complessi e nobili, non raffinati e dal valore glicemico basso, quindi un alimentazione naturale viva e ricca di fibre, di vitamine, acqua biologica e sostanze antiossidanti; Uno stile di vita ed un alimentazione sana e funzionale, adatta al tuo fabbisogno energetico.

nutrizionefunzionale

“NUTRIZIONE FUNZIONALE”

“Per alimento funzionale si intende un cibo che
in virtù della presenza di componenti
fisiologicamente attive, determina un effetto
benefico per la salute oltre la sua funzione
nutriente di base”.

Sin dall’antichità l’uomo ha rivolto particolare attenzione
all’alimentazione attribuendone proprietà salutistiche e
medicamentose. Un documento dell’antico Egitto, Il Papiro di
Ebres (Regno di Amenhotep I 1534 a.C.), fa riferimento alla
pianta dell’aglio, la quale veniva impiegata per curare disturbi
cardiocircolatori parassitosi ed infezioni, proprietà confermate
dalla scienza moderna che ne riconduce gli effetti benefici al
solfuro di allile, un potente antiossidante e battericida.
Gli Egizi utilizzavano una bevanda a base di cicoria tostata
simile al caffè per sanare disturbi gastrointestinali, vegetale
menzionato anche da Aristofane, Orazio e Ovidio. Tutt’oggi
dalla radice di cicoria si estrae l’inulina e i relativi
oligosaccaridi, particolari zuccheri capaci di incrementare
positivamente il numero e l’attività dei batteri intestinali
benefici. A metà degli anni ’80 fu proposto in Giappone il termine di
“cibo funzionale” sull’osservazione di un progressivo
allungamento dell’età media attribuito a particolari effetti
benefici svolti dall’alimentazione giapponese basata sul largo
consumo di pesce, un alimento questo, che apporta alla dieta
un’elevata quota di grassi polinsaturi della serie omega-3 e
di riso in cui sono presenti carboidrati complessi.

Alimenti funzionali: CARATTERISTICHE
• Sono alimenti tradizionali non pillole capsule o supplementi dietetici.
• Devono essere assunti come parte integrante di un normale regime alimentare.
• Le proprietà funzionali sono riconducibili a composti naturalmente
presenti nell’alimento.

Obiettivi degli alimenti funzionali:
• Funzioni gastrointestinali: includono equilibrio microflora, attività
immunitaria, biodisponibilità nutrienti, motilità e transito intestinale.
• Stress ossidativo: richiede un soddisfacente introito di antiossidanti
(polifenoli, carotenoidi, flavonoidi, vitamine) per bilanciare attività
ossidante e sistemi di difesa.
• Sistema cardiovascolare: il controllo di colesterolemia e
trigliceridemia riduce incidenza patologie cardiovascolari.
• Metabolismo dei macronurienti: ruolo degli omega-3 nella
modulazione genica delle vie metaboliche degli acidi grassi
saturi.Interazione tra fruttani e lipogenesi epatica.
• Sviluppo neonatale e accrescimento: ruolo degli acidi grassi
omega-3, acido folico e colina nello sviluppo fetale e neonatale.
• Xenobiotici e fitonutrienti: ruolo dei fitonutrienti nella protezione
dell’organismo dalla tossicità e cancerogenicità causata da xenobiotici.

Alimenti funzionali e funzioni gastro-intestinali
Probiotici (lattobacilli e bifidobateri): fermentano i
carboidrati, producono acido lattico, abbassano il
pH intestinale.
• Miglioramento biodisponibilità dei nutrienti (proteine, vitamine e Ca2+)
• Antagonismo con batteri patogeni intestinali
• Riduzione degli enzimi fecali potenzialmente mutageni
• Riduzione intolleranza al lattosio
Prebiotici (FOS, TOS, Inulina): substrato per la crescita i probiotici.
Fibre: 1) Solubili: beta-glucani e arabinoxilani
ŸAumentano senso sazietà
ŸFavoriscono sviluppo probiotici
2) Insolubili: lignine, cellulose, emicellulose
Ÿ Riducono assorbimento glucosio e steroli
ŸAumento massa fecale (stipsi, diverticolosi, emorroidi, concro al colon-retto

Alimenti funzionali e stress ossidativo Antiossidanti: stabilizzano i radicali liberi derivanti dai
processi ossidativi.
• Vitamine A, C, E.
• Carotenoidi (betacarotene, luteina, licopene):
Effetto protettivo sulla perossidazione dei lipidi
Riduzione rischio neoplastico
Protezione DNA dai processi ossidativi
Riduzione rischio aterogenesi
• Flavonoidi (proantocianidine, quercetina, epicatechine, resveratrolo):
Inibizione ossidazione delle LDL
Inibizione aggregazione piastrinica
Vasodilatazione mediata da NO

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LA NUTRIGENOMICA

Nutrigenomica e nutrigenetica rappresentano le frontiere delle scienze dell’alimentazione, e si sono sviluppate soprattutto negli ultimi 20 anni. Chiaramente tutto si poggia sul sunto storico scientifico ormai chiaro, che l’uomo ha creato il suo profilo genico evolvendosi per milioni di anni e lo fa tutt’ora, attraverso una costante interazione cellulare con il mondo esterno…e l’intero Cosmo. In pratica, ogni volta che respiriamo, ci nutriamo o ci muoviamo, creiamo dei cambiamenti strutturali, impercettibili, ma importanti al nostro DNA.

La nutrigenomica, chiamata anche genomica della nutrizione, racchiude l’insieme degli studi che illustrano gli effetti dei diversi elementi nutrizionali e dei vari alimenti in base ai geni di ciascun individuo. Si tratta di una scienza dalle enormi potenzialità, dal momento che punta a risolvere i problemi di salute partendo dall’alimentazione, escludendo così l’assunzione di farmaci e i relativi effetti collaterali. Per semplificare il discorso, secondo la nutrigenomica, ogni persona reagisce in maniera diversa dopo aver ingerito lo stesso tipo di cibo e questo dipende dalle differenze dei codici genetici. Ciò vuol dire che una stessa dieta seguita da due persone distinte può portare a risultati dissimili, Il processo di industrializzazione alimentare ha attuato una rivoluzione che va a contrastare fortemente quelle che sono le origini dell’uomo, dal momento che questo “nuovo cibo” non concorda con il patrimonio genetico. Anni fa il codice genetico si riteneva responsabile esclusivamente dei tratti somatici degli individui, oggi, invece, le ricerche hanno dimostrato come questo sia una sorta di “centrale di controllo” dell’organismo. Per star meglio bisogna stabilire una perfetta armonia tra geni e cibo, optando per un’alimentazione semplice, a base di cibi naturali e poco raffinati. E’ cosa ben nota che una dieta sana e variegata possa prevenire o tenere sotto controllo patologie come tumori, obesità e sovrappeso, problemi cardiovascolari, squilibri ormonali e così via. Negli studi inerenti alla nutrigenomica sono stati individuati molti micronutrienti importantissimi a tale scopo, ed anche alcuni alimenti specifici che permettono al DNA di lavorare meglio, tra questi vi sono legumi, cereali integrali, frutta e verdura, semi naturali, frutta secca, pesce pescato in mare, carni magre, uova e olio extravergine d’oliva. Esistono tre grandi branche in cui la nutrigenomica può essere suddivisa:

  • la genetica della nutrizione (nutrigenetica)
  • l’epigenetica della nutrizione 
  • l’ingegneria della nutrizione.

La prima studia gli effetti del genoma a seguito di cambiamenti metabolici e altre reazioni negative legate all’assunzione di alimenti, come ad esempio le allergie o le intolleranze. L’epigenetica studia come la dieta può influenzare le funzioni vitali e il funzionamento del metabolismo. L’ingegneria genetica, infine, è sostanzialmente l’utilizzo della nutrigenomica per creare piani alimentari unici, “su misura” per ogni soggetto. L’obiettivo della nutrigenetica è quello di elaborare una dieta unica e ultra-personalizzata sulla base del patrimonio genetico individuale, studiando il relativo DNA con il fine di raggiungere il peso-forma e prevenire, ed anche curare, patologie e disturbi legati ad un’alimentazione sbagliata.


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Perchè contano le persone con i loro talenti ed i loro sentimenti!

Ambasciatori della Sana Dieta Mediterranea, precursori della Cucina Naturale Funzionale, studiosi di Nutrigenomica e Nutraceutica naturale, ideatori del “Metodo Sana-ti”, sono i Manager Ethical Influencer, creativi multidisciplinari ed umanisti, di Bottega Sana – rispettivamente, Biologa Molecolare, Nutrizionista, Wellness Specialist, Life Coach, Maria Teresa Mobrici, Art Director, Executive Chef,  Healthy Food Specialist e Life Coach , Luigi Tursi, Dr in Marketing Etico e Comunicazione, Autore, Poeta e Compositore, Antonio Tursi. Fautori dell’approccio olistico, approfondiscono la relazione tra Natura (Cielo e Terra) e Uomo (Corpo, Mente e Spirito), creando una Nuova Dietetica e Stile di Vita Funzionale; Ed una nuova piattaforma commerciale. La loro e’ infatti una scelta di campo, per quella che definiscono il loro consapevole contributo alla “Sweet Revolution”.